È vero che “fare magazzino” è un metodo antiquato che pesa sul fatturato della tua azienda e rallenta la tua produzione?
E come puoi tu eliminare il magazzino, seguendo l’esempio di questa azienda di autovetture che nel 2012 ha venduto ben 9,75 milioni di auto, sorpassando l’americana General Motors e la tedesca Volkswagen?
Prima di rispondere a queste domande, voglio farti arrivare al concetto prendendoti per la gola e facendoti calare in una realtà più quotidiana e familiare.
Esci per un momento dal tuo ufficio, dalla tua azienda e mettiti seduto comodo sul tuo divano di casa.
Prendi il telefono e componi il numero del tuo pizzaiolo di fiducia:
«Pronto?»
«Vorrei ordinare una pizza!»
«Come la vuole?»
«Una parmigiana con peperoncino.»
«La prepariamo subito!»
Scommetto che questo dialogo ti è familiare ogni volta che ordini una pizza da asporto!
In pizzeria le pizze vengono prodotte al bisogno.
Non esiste pizzeria al mondo che sforna pizze prima di un ordine.
Quindi non esiste pizzeria che abbia un magazzino di pizze, perché?
Perché i costi per mantenere un magazzino del genere sarebbero troppo alti e non avrebbe senso:
- mangiare una pizza riscaldata;
- investire nella produzione di pizze che non sono ancora state vendute o richieste da un possibile cliente;
- produrre pizze standard che vadano bene per tutti i palati;
«Questo cosa c’entra con la mia azienda e il settore meccanico?»
Tu non sforni pizze, ma sei sicuro che “tenere un magazzino” e produrre componenti che ancora non ti hanno richiesto, valga la pena?
A questa domanda e alle altre due domande fondamentali viste prime:
- È vero che “fare magazzino” è un metodo antiquato che pesa sui costi di produzione e gestione?
- Come puoi eliminare il magazzino, almeno per produrre alcuni componenti, seguendo l’esempio della Toyota?
risponderò raccontandoti la Storia che ogni imprenditore dovrebbe conoscere.
Siamo nel 1911, anno dell’uscita del libro Principi di organizzazione scientifica del lavoro, del manager industriale tedesco Frederick Taylor.
Taylor è stato il primo ad ipotizzare un’organizzazione scientifica del lavoro, con il fine di eliminare i movimenti inutili degli operai e rendere più efficiente la produzione.
Henry Ford fu il primo a capire l’importanza degli studi di Taylor, infatti nel 1915 introdusse la catena di montaggio nella sua azienda.
Tutto quello che devi sapere sulla catena di montaggio, per capire se per te è possibile abbattere i costi di magazzino
Ti prenderò per mano e ti porterò agli albori della catena di montaggio, usando una breve e divertente gag divertente di Charlie Chaplin.
Siamo nel 1936.
L’atmosfera della fabbrica è grigia e cupa, polverosa e sporca.
Nella gag in primo piano compare il capo incravattato che controlla e coordina la filiera produttiva da uno schermo.
Gli operai lavorano accanto a un nastro trasportatore che fa scorrere i vari pezzi da assemblare per ottenere un componente finito.
Charlie Chaplin martella su un componente, ma è maldestro e rallenta l’intera produzione.
Nella gag si vede chiaramente che ogni operaio ripete meccanicamente sempre gli stessi gesti, come piccole ingranaggi che fanno funzionare un orologio.
Ognuno ha una sola mansione.
Per
tutto
il
giorno.
Questo lavoro alienante e noioso ha attribuito al sistema di produzione della catena di montaggio una sfumatura cupa e negativa.
Ford si è difeso dalle critiche inserendo nelle aziende dei presidi medici per aiutare i disturbi fisici e psicologici di cui soffrivano gli operai.
Al di là di questo, la catena di montaggio è stata una rivoluzione perché soddisfaceva le richieste della la società di massa, che desiderava possedere beni di consumo longevi e in quantità.
Grazie a Ford per produrre una vettura, non ci si impiegavano più 12 ore, ma solo un’ora.
Quali vantaggi e svantaggi potresti trarre dal metodo produttivo di Ford?
- gli operai non sono più specializzati, a diventano manodopera generica, piccoli ingranaggio dell’intera catena di produzione;
- produci una quantità di beni, ancora prima che vengano richiesti dal mercato;
- questi beni prodotti hanno bisogno di un magazzino. Il magazzino ti richiede elevati costi di conservazione;
- produci in grande quantità, soddisfacendo la richiesta del pubblico consumista;
- vendi i tuoi prodotti ad un prezzo competitivo;
- produci beni di consumo standard;
Ecco i motivi per cui il fordismo non va più bene nella tua azienda del 21esimo secolo!
Se prima la famosa macchina di Stanlio e Ollio, la Ford T, era sempre in voga, oggi invece la tua quattro ruote super accessoriate ha vita più breve, non perché invecchia per te, ma perché passa velocemente di moda.
Oggi non sempre vuoi comprare qualcosa che ti duri in eterno, perché magari sai che domani è già vecchio.
Vuoi qualcosa che invece ti duri, finché non esce il nuovo modello.
Prendi il tuo smartphone come esempio: dopo due anni può già portarlo al negozio di antiquariato, perché la tecnologia e i nuovi modelli sul mercato l’hanno fatto diventare storico.
Questa obsolescenze precoce dei beni di consumo ha reso la produzione e in catena di montaggio un sistema che non conviene più.
Non ti conviene produrre in grandi quantità beni che terrà nel tuo magazzino per mesi, quando dopo qualche giorno potrebbero essere passati di moda o essere retrò.
La richiesta di mercato infatti è cambiata:
non vengono più richiesti una quantità di prodotti a basso prezzo, ma prodotti di alta qualità, personalizzati e un po’ più costosi.
Mi soffermo sulla parola personalizzazione e unicità! Queste sono le due caratteristiche che contraddistinguono i beni di consumo di oggi da quelli dell’era di Ford.
Qual è allora il vero problema che si cela dietro al fordismo utilizzato nell’era moderna?
Produrre beni di consumo che non sono ancora stati richiesti dal mercato comporta:
- il rischio di produrre un invenduto che verrà buttato o rimarrà a marcire in magazzino con spese connesse;
- costi di immagazzinaggio, gestione, carico e scarico del magazzino, che pesano sul tuo fatturato;
- costi di scorte di materie prime e di lavorati che servono per la produzione;
- si allungano i tempi del lead time, ovvero la risposta dei tempi di consegna del prodotto;
La filosofia: produco il bene di consumo prima che il cliente me lo richieda e lo lascio in magazzino finché non ho occasione di venderlo, è risultata controproducente già alla fine degli anni venti.
La stessa Ford alla fine ha capito che le spese di magazzino e la catena di montaggio è un sistema industriale controproducente.
Se lo era per gli anni venti, immagina oggi…
È stata la Toyota che inglobò nel proprio sistema la filosofia Just in Time!
Il Just in Time funziona proprio come una pizzeria: non viene prodotto niente finché non viene richiesto dal cliente.
Questa filosofia infatti crede che il prodotto prefabbricato che viene lasciato in magazzino, sia uno spreco di materie prime, risorse economiche, finanziarie e un vincolo alla continua innovazione.
Grazie a questa filosofia industriale negli anni ottanta il Giappone aveva un vantaggio competitivo sul resto del mondo.
La storia insegna!
Ora pensaci bene: quanto ti costa tenere il magazzino?
Ti conviene davvero produrre in quantità beni di consumo che rischiano di rimanere invenduti?
La risposta è no, non sempre.
Magazzino o non magazzino? Questo è il dilemma!
Non esiste una risposta univoca: in alcune produzione di massa la catena di montaggio viene ancora utilizzata perché conviene.
La differenza, dagli inizi del novecento ad oggi, è che alcune aziende ormai tendono a sostituire gli operai con dei robot.
Non esiste una risposta unica nemmeno per l’utilizzo del magazzino:
ci sono delle industrie per le quali avere il magazzino, anche se costa, è inevitabile e non può essere eliminato.
Non c’è una verità assoluta, sei tu che puoi parlare per la tua azienda e capire cosa conviene a te.
Quand’è che ti conviene seguire l’esempio della Toyota e non avere magazzino?
Quando produci un lotto più limitato di componenti che abbiamo queste due caratteristiche:
- personalizzazione;
- unicità;
In questo caso non ti serve avere un magazzino, perché non avrebbe senso produrre componenti in surplus che non ti sono stati richiesti e che rischiano di marcire.
Come non avrebbe senso produrre componenti standard, tutti uguali!
Perché la Stampa 3D ti farà abbattere i costi di gestione e smaltimento del magazzino?
- Hai la libertà di produrre i tuoi pezzi quando vuoi, senza affidarti a un fornitore esterno che ci mette due mesi a consegnarteli;
- Per produrre un solo componente con la stampante 3D ci vogliono poche ore, non giorni o mesi. Questo significa che la tua azienda sulla concorrenza può viaggiare molto più velocemente che se usassi i metodi tradizionali;
- Mettendoci poco tempo a stampare un componente, puoi produrre il bene di consumo solo quando ti viene richiesto, come nella produzione Just in time!
- Producendo in Just in Time, abbatterai i costi del magazzino, perché dovrai tenere in stoccaggio meno materie prime e non ci saranno più i pezzi invenduti a fare polvere;
- Puoi produrre componenti unici e personalizzati per il tuo cliente o il tuo macchinario;
C’è di più!
Invece di investire in una stampante 3D generalista, con la quale puoi produrre componenti in acciaio, plastica e titanio, scegli una stampante specializzata in un solo materiale!
Perché ti consiglio questo?
Per pulire una stampante 3D generalista, tra il cambio del gas utilizzato, ai tubi in cui gira la polvere, ci vogliono in media dalle 22 alle 24 ore.
Questo significa che, se prima hai stampato un componente in titanio e ora te ne serve uno in acciaio inox, devi rallentare la tua produzione di un giorno.
Quando però adotti la filosofia Just in Time e il cliente ti ha ordinato un componente o ti serve subito un componente per far funzionare un tuo macchinario, essere veloci diventa fondamentale!
Per pulire una stampante 3D specializzata solo in acciaio, come 3D4STEEL, ci vogliono solo 5 ore.
Ho una brutta notizia per te: non esistono stampanti 3D al mondo specializzate in titanio, alluminio o plastica.
Ne esiste però una, l’unica al mondo, specializzata in polveri d’acciaio.
Questa stampante 3D per soli acciai è stata pensata proprio per aziende come la tua che vogliono investire nell’additive manufacturing, seguendo la filosofia aziendale del Just in Time.
Con questa filosofia non solo ti differenzierai dai concorrenti per l’attenzione che riservi ai prodotti che vendi, ma anche per la cura e l’efficienza con cui segui il tuo cliente e le sue richieste.
«Come faccio a sapere se una stampante 3D sia ideale per la produzione della mia azienda?»
Ho un’altra brutta notizia per te: non puoi se comprerai la tua futura stampante 3D da un venditore di stampanti 3D generaliste!
Nessuno ti può assicurare che la stampante 3D ti farà davvero guadagnare tempo e denaro, prima di averla comprata!
Nessuno tranne…
Ti darò la chiave d’accesso per l’unico sistema esistente che ti farà capire con dati e analisi realistiche, se la stampante 3D per acciai sia l’investimento giusto per te!
Questo sistema si chiama 3D4YOU!
3D4YOU è l’unico sistema di analisi personalizzata senza rischi che ti permette di avere un quadro approfondito di come sarebbe produrre con la stampante 3D i componenti che ti servono, senza spendere un sacco di soldi.
Affrontando questo percorso di analisi personalizzata succederà che:
- scoprirai quali componenti in acciaio ti conviene realizzare con i sistemi additivi;
- i disegni CAD dei tuoi componenti verranno ottimizzati per la stampa 3D;
- avrai un’analisi economica e finanziaria di quanto ti costerebbe produrre realmente i tuoi componenti con una stampante 3D;
- avrai il tuo componente prodotto in Stampa 3D come campione;
Nessun altro venditore di stampanti 3D ti da un quadro completo e un’analisi economica e finanziaria di quanto ti costerebbe produrre i tuoi componenti con i sistemi additivi, senza nemmeno aver comprato la stampante!
Approfittane, perché ci occupiamo solo di quattro aziende al mese, questo perché la consulenza che offriamo è accurata e personalizzata.
Non possiamo prendere tutti!
I passaggi per informarsi sul 3D4YOU sono i questi:
- Clicca sul bottone rosso alla fine dell’articolo;
- Compila il questionario rispondendo a varie domande che ci aiuteranno a conoscere la tua produzione;
- Una volta compilato il questionario, verrai contattato da uno tecnico specializzato che ti farà una consulenza dettagliata, rispondendo a tutti i tuoi dubbi;
Questo sistema infatti è stato pensato per rispondere alle domande più frequenti, che i venditori di stampanti 3D generalisti danno per scontato:
1) Quanto tempo c’è voluto per produrre quel componente?
2) È un componente adeguato per essere prodotto in stampa 3D o conviene produrlo con i metodi tradizionali?
3) Quanto costa produrlo con la stampa 3D?
4) Che solidità strutturale ha?
5) Ha una densità metallurgica idonea?
6) Il progetto del componente era già ottimizzato per produrlo con stampa 3D?
7) Che tipo di post-lavorazioni sono state fatte e quali dovrei fare?
Se anche solo una di queste domande ti frulla nella testa, non aspettare che la risposta cada dal cielo!
Clicca sul bottone rosso per compilare il questionario!
P.s compilare il questionario richiede qualche minuto ed è gratis.
Non è gratis invece continuare a metterci mesi per produrre componenti che potresti stampare in 3D, risparmiando il 67% del tempo di produzione e di denaro.